Dimagrire prevenendo le malattie autoimmuni [Intervista]

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Di cosa parliamo

Nell’articolo di oggi ho il piacere di intervistare la Dr.ssa Elena Rossetti (medico chirurgo specializzata in Ematologia e con un master in nutrizione clinica e medicina estetica).

Da questa piacevolissima chiacchierata sono emersi molti punti in comune sull’alimentazione, ma sopratutto ci siamo trovati pienamente d’accordo su un concetto base:

Lo stomaco è il nostro secondo cervello.

Se mi segui da un po’, sai benissimo che credo profondamente nel legame tra una sana alimentazione e benessere fisico. Un legame che va oltre al semplice fatto di dimagrire, ma è finalizzato nel prevenire tutte le malattie moderne che affliggono la società.

Malattie come il diabete, la tiroide di Hashimoto, gastriti croniche, rettocolite ulcerosa, partite reumatoide e tante altre, rientrano nell’ampia schiera delle malattie autoimmuni.

Al contrario di quello che si pensava 50 anni fa, le malattie autoimmuni sono condizioni frequenti e colpiscono più del 6% della popolazione mondiale, con oltre 40 patologie ben definite.

Davanti a numeri cosi crescenti non possiamo rimanere ancorati al passato e muoverci per prevenire e vivere la nostra vita al massimo delle potenzialità fisiche e psichiche.

Io e mie allievi l’abbiamo gia fatto, impegnandoci quotidianamente a migliorare il nostro benessere con:

• L’Allenamento specifico (tonificazione del proprio corpo)
• L’Alimentazione Paleo ( se non sai che cosa è la paleo dieta leggi questo mio articolo)

Intervista alla Dottoressa Elena Rossetti

G: Salve Dott.ssa di che cosa si occupa e in che cosa è specializzata?

R: Buongiorno mi chiamo Rossetti Elena e sono un Medico Chirurgo Specialista in Ematologia con master universitario in nutrizione clinica e in medicina estetica e del benessere

G: Essendo ematologa, ci può spiegare che cosa sono le malattie Autoimmini, quali sono le più comuni, e quali sono i precursori che possono instaurare tali malattie?

R: La definizione “malattie autoimmuni” comprende una serie di patologie, caratterizzate e scatenate da un’anomalia comune, ovvero una reazione imprevedibile e inspiegabile del sistema immunitario, che, invece di difendere l’organismo dalle aggressioni esterne, ne danneggia alcuni organi o tessuti. La malattia autoimmune nasce dall’incapacità dell’organismo di spegnere i processi diretti contro sé stesso al termine di una reazione infiammatoria. Tra i fattori implicati nell’insorgenza di queste patologie ci sono i fattori genetici, ambientali e alimentari: stile di vita, squilibri ormonali, alimentazione, esposizione a tossine, sovrappeso.
Esistono diverse malattie autoimmuni tra cui, lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide, morbo di Chron, tiroidite di Hashimoto, psoriasi, sindrome di Sjogrean, diabete mellito di tipo I, sclerosi multipla che si differenziano per la proteina o cellula attaccata dal sistema immunitario ma accomunate dalla stessa origine, ovvero un processo infiammatorio.

G: Quali sono, se ci sono, gli esami che consiglia per determinare se l’organismo è in uno stato di infiammazione?

R: Per poter comprendere se un organismo è sottoposto ad un processo infiammatorio, il percorso diagnostico prevede prima di tutto l’osservazione e la visita del paziente e, successivamente, l’esecuzione di esami ematochimici di primo livello, ovvero velocità di eritrosedimentazione (VES), proteina C reattiva (PCR), elettroforesi delle sieroproteine, esame emocromocitometrico e dosaggio del fibrinogeno.
In caso di positività di tale analisi, per comprendere quale malattia autoimmune si è instaurata occorre dosare gli autoanticorpi diretti contro quell’organo che si sospetta stia subendo una “autoaggressione”.

G: Pensa che una corretta alimentazione sia un fattore imprescindibile per prevenire tali malattie?

R: Come dimostrato dal Dr Gershon Michael, credo che l’intestino rappresenti il secondo cervello del corpo umano. Un processo infiammatorio a carico dell’intestino può manifestarsi in infinite patologie tra cui anche le malattie autoimmuni.
In considerazione di questo, tali patologie possono essere modulate semplicemente modificando l’alimentazione.
Eliminando i cibi che creano un indebolimento della flora batterica intestinale e fornendo i giusti micronutrienti per la riparazione dei tessuti si favorisce la riparazione della barriera intestinale, ovvero si guarisce il processo infiammatorio, evitando la continua sollecitazione del sistema immunitario.

G: Lei che alimentazione consiglia ai suoi pazienti che veramente vogliono stare bene e di conseguenza prevenire queste malattie?

R: Il mio consiglio quotidiano ai pazienti è quello di mangiare cibi ricchi in micronutrienti, senza i quali non esiste alcun processo di guarigione, evitando i carboidrati e i grassi idrogenati. Nel 99% delle malattie autoimmuni, si ha un deficit di vitamine liposolubili (A, E, K e in particolare D), o diversi minerali soprattutto quelli legati al sistema ormonale (zinco e magnesio), oltre che i fondamentali vitamina C, antiossidanti e omega 3.
Sulla base di dati scientifici pubblicati, personalmente ritengo che una dieta priva di glutine, di caseine (latte e suoi derivati) e di lectine (contenute nei legumi) possa rappresentare un regime alimentare assolutamente “antinfiammatorio” in grado, non solo di prevenire lo sviluppo ma anche di “silenziare” le patologie autommunitarie, agendo contro il principale meccanismo patogenetico, ovvero l’infiammazione.
Questi miei consigli devono essere visti in un contesto di corretto lifestyle che comprenda un sonno regolare, lo svolgimento di una attività fisica moderata che consenta di mantenere un peso corporeo costante e ridurre al minimo lo sviluppo di radicali liberi responsabili non solo dell’aging ma anche dell’insorgenza di serie patologie.

DR.SSA ELENA ROSSETTI

Laurea in Medicina e Chirurgia
Specializzazione in Ematologia conseguita
Master Universitario in Nutrizione Clinica conseguito
Master Universitario in Medicina Estetica conseguito

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