Perchè i nostri nonni non erano in sovrappeso?

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Di cosa parliamo

Mi ha sempre affascinato capire come vivevano i nostri nonni quando non c’era il telefonino, il pc, quando i fondatori google non erano ancora nati, quando i grandi supermercati erano solo un sogno.

Molte cose che sembrano normali oggi, quaranta, cinquant’anni fa non lo erano affatto.

Andare al supermercato e avere la possibilità di riempire il carrello con l’ananas che arriva via era dall’America, i peperoni che arrivano dall’Olanda che sembrano quasi costriuiti al computer da quanto sono perfetti nelle forme e nei colori, avere disposizione certe verdure tutto l’anno senza preoccuparci se sono di stagione o no.

Tutte cose che per noi sono normali oggi, ma che per i nostri nonni erano immaginabili. Loro mangiavano le verdure che crescevano seguendo le stagioni, la frutta che arrivava direttamente dall’albero, la carne del bestiame allevato ad erba e pollame allevato a terra.
Cerca di capire bene, non voglio essere critico sul progresso che abbiamo conquistato o sulle molteplici possibilità che abbiamo oggi. Sto solo cercando di rispondere ad una domanda che da un po’ che mi pongo:

“Perchè i nostri nonni non sapevano niente e non soffrivano di diabete, l’ipertensione, celiachia, obesità e invece oggi tutto questo è una vera propria epidemia?”

La risposta l’ho travato questa estate in un paese lontano. Un paese che ho potuto visitare in un ora all’EXPO: la Corea.

Nel padiglione della corea lo slogan era:

“Tu sei quello che mangi”

Niente di più vero e azzeccato. Te lo ripeto nel caso non l’avessi capito a bene: Tu sei quello che mangi.

Il tuo modo di mangiare e quello che mangi si riflette sul tuo corpo, sulla tua mente e sullo spirito.

Fermati un attimo e ripensa a quando hai mangiato l’ultima volta un bel piatto di pasta condita, una mega grigliata di carne o dopo avere fatto una mega collazione fatta di brioche, latte e cereali.
Le sensazioni e le conseguenze non sono proprio di benessere (a parte la soddisfazione iniziale di avere appagato il palato):

  • Gonfiore
  • Sonnolenza
  • Stanchezza cronica
  • Difficoltà di digestione
  • Diabete
  • Colestero
  • Trigliceridi

Conseguenze e sensazioni che non possiamo associare al benessere che tanto sbandieriamo di avere conquistato nell’era moderna.

Il dopo guerra e l’inizio dell’obesità

Osservando i due grafici, puoi notare come siano cambiate le suddivisioni dei micronutrienti dai tempi dei nostri nonni a nostri giorni.

Balza subito all’occhio come i nostri nonni facessero un uso prevalente di grassi nella loro alimentazione, mentre oggi la componente più grossa è coperta dai carboidrati (per la maggior parte cereali e mais).

Quando ho visto, per la prima volta, questo grafico mi sono fatto subito una domanda:

“Come è possibile che i nostri nonni facessero uso di così tanti grassi ed erano comunque in forma? Non sapevano cosa fosse il colesterolo, il diabete, il sovrappeso e noi che mangiamo i buoni e salutari carboidrati abbiamo sul pianeta 400 milioni di adulti obesi?”

Vuoi vedere che i così demonizzati grassi, che ci hanno sempre descritto come la causa della nostra CICCIA possono, invece, tenerci in forma e con un fisico atletico?

Un altro dato che mi fece pensare che i grassi non erano così male era uno e ben chiaro.

Il decennio che va dal 1980 in poi (periodo storico che coincide con il raddoppio della produzione di grano e cereali nel mondo) il consumo procapite annuo di questo carboidrato è passato da 23 chili nel 1983 a 43 chili nel 2013. Simultaneamente dal 1980 in poi c’è stato un raddoppio dell’obesità nel mondo e anche in quei paesi dove non c’erano tracce di malattie come diabete colesterolo, ipertensione, sovrappeso (Messico, Arabia Saudita, le isole del Pacifico ecc.).

I grassi

Ma allora i grassi fanno dimagrire o ingrassare?

Dipende. I grassi possono essere nostri alleati purché ci sia un equilibrio tra grassi e carboidrati.

Un elevato consumo di grassi, associato ad un elevato consumo di carboidrati è una combinazione perfetta per farti ingrassare come un cinghiale.

Per una dieta più sana dedicati quindi ai grassi insaturi cosiddetti “buoni”, ovvero quelli che vengono da olio di oliva, semi oleosi e oli vegetali, frutta secca non salata.

Inoltre i grassi insaturi si dividono in monoinsaturi e polinsaturi. I primi vanno ad aumentare il colesterolo buono, l’HDL, riducendo allo stesso tempo quello cattivo, LDL.
Mangia humus, guacamole, avocado e verdure. Togli dalla tua alimentazione il burro e sostituitelo con olio d’oliva.

I grassi polinsaturi si trovano invece nella frutta secca, negli oli vegetali e nel pesce grasso. In questa categoria vi sono anche gli acidi grassi omega 3 e omega 6, o essenziali, che è importante assumere in quanto il nostro organismo non è capace di produrli da solo. Anche i grassi polinsaturi aiutano a ridurre il livello di colesterolo totale.

I carboidrati e i grassi

Ma se i grassi ci tengono in forma e abbassano il colesterolo i carboidrati cosa fanno?

Se nel nostro immaginario i responsabili delle malattie cardiovascolari, del colesterolo, del sovrappeso, sono i grassi Saturi.

Invece caro mio non è così.

L’insulina rappresenta infatti un forte stimolo per la produzione endogena di colesterolo. Per questo motivo vanno evitati i carboidrati ad alto indice glicemico (zucchero, miele, sciroppo di glucosio, di fruttosio e alimenti che gli contengono) e tutti i cibi a medio indice glicemico ma ad elevato carico glicemico (250 grammi di pasta in bianco).

Da quello che la fisiologia ci dice, puoi intuire che sarebbe più saggio consigliare ad una persona che soffre di colesterolo di eliminare i carboidrati (pane, pasta, cereali) e sostituirli con verdura e frutta, anziché dagli la pillola per il colesterolo e mettergli nella dieta la pasta integrale.

I nostri nonni erano più attivi di noi.

I nostri nonni si alzavano sempre tutte le mattine e andavano a faticare sui campi, tutto il santo giorno.

E oggi noi? Oggi invece, fai fatica trovare 2 ore alla settimana per allenarti e per sudare.

Hai capito bene due ore alla settimana non 5 o 6.

Non serve allenarsi tutti i giorni, ma servono soltanto due ore di grande intensità.

Il significato d’intensità nell’allenamento è:

produrre il massimo sforzo possibile nell’unità di tempo.

Leggi bene la definizione: Massimo sforzo possibile.

Quindi, non serve a nulla passare ore e ore in palestra, ma devi concentrarti al massimo per 60/70’ e dare tutto quello che hai e che puoi (in base alle tue capacità e condizione fisica) in questi minuti.

Un altro aspetto che deve avere il tuo allenamento è quello di non essere sempre uguale.

Ogni quattro settimane di lavoro cambia la scheda, cambia programma ed esercizi.

Una programmazione intelligente, rispettando anche le settimane di scarico sono:

  • 4 Sett. di lavoro e 1 sett. di recupero.
  • 3 Sett. di lavoro e 1 sett. di recupeo.

Ecco la formula magica che faceva tenere i nostri nonni in forma.

Forse in mezzo a tutto questo progresso, dovremmo fare un passo indietro e vedere cosa facevano i nostri nonni per essere in forma più di noi.

  • Mangiavano cibi freschi e genuini .
  • Seguivano le stagione e quello che gli offrivano.
  • Non usavano e non abusavano dei carboidrati e dei cereali.
  • Erano sempre in movimento.

Ecco le quattro formule magiche che facevano in modo che i nostri nonni fossero più in forma di noi.

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